Accadde oggi: 25 febbraio 1975 Dante Canè perde per ferita contro Bugner

Dantone Canè non ce l’ha fatta ma dal quadrato del Palazzo dello Sport di Bologna è lui che scende fra gli appalusi. Una sconfitta per ferita che ha lasciato molti dubbi anche se non si è capito se il taglio, che ha posto fine al match, sia stato procurato da un destro o da una testata. L’arbitro Drust , apparso piuttosto stagionato, non ha visto nulla di irregolare ed era vicinissimo, pertanto dobbiamo crederci. Comunque siano andate le cose, il campione europeo dei massimi resta l’inglese Joe Bugner che per quanto riguarda la tecnica ha sovrastato il nostro campione con colpi, quelli regolari e quelli maligni, sicuramente più limpidi ed incisivi. Se guardiamo poi il carattere dobbiamo dire che il nostro ragazzo ci ha messo veramente il cuore.
Il match è iniziato con l’inglese, che peraltro mostra subito una maggiore velocità di esecuzione e precisione, a gigioneggiare forse convinto di fare poco più che una passeggiata. Canè gli prende le misure e poi nella seconda tornata opera un affondo e Bugner si rende conto che non sarà proprio semplice mantenere il titolo.
Nella terza ripresa accade il fattaccio e su uno scambio Canè esce con un profondo taglio all’arcata sinistra. Il sangue scorre subito copioso e si capisce che il match è virtualmente finito. Altre due riprese sul piano della rissa in quanto l’italiano avendo capito di non poter continuare si getta alla rincorsa di un improbabile successo prima del limite. La folla rumoreggia, l’arbitro appare confuso ed incapace di governare il match, Bugner appare in affanno e Canè arremba anche se in maniera disordinata ma con un coraggio da leone e deciso a prendere la sua vendetta.
Nella sesta ripresa lo stop e Canè deve abbandonare il suo sogno continentale. Al momento dello stop l’inglese era di poco in vantaggio, ma in effetti il match non c’è stato ed è stato veramente un peccato perchè l’italiano avrebbe meritato di poter giocare la partita sino in fondo. Comunque alla fine il pubblico è tutto per lui e lo porta addirittura in trionfo conquistato dal suo carattere e dalla sua determinazione.

(Gabriele Fradeani) 

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